Un Cuore matto... le palpitazioni

Sempre più persone soffrono di palpitazioni, ovvero sentono il cuore battere forte per qualche attimo o addirittura per minuti, anche se non stanno facendo nulla, magari dopo un pasto o la sera al momento di coricarsi. Questa sensazione li spaventa molto, soprattutto perché non si riescono a dare una spiegazione del fenomeno e non sanno se è pericoloso. Molto spesso si tratta di donne, sia giovani che meno giovani, ma anche gli uomini ne possono soffrire.

É importante rivolgersi al proprio medico e raccontare il disturbo. Inizia così l'iter degli esami e delle visite.

Cerchiamo di offrire una panoramica delle possibili cause e degli esami più appropriati da eseguire in questi casi.

Intanto bisognerebbe avere la possibilità di documentare con un elettrocardiogramma il tipo di aritmia di cui stiamo parlando, ma spesso è molto difficile "catturare" il momento esatto in cui si verificano le aritmie. Si tratta di momenti brevi, che non si verificano tutti i giorni, quindi il normale ECG non fornisce di solito informazioni interessanti.

Neppure un ECG secondo Holter eseguito quindi per 24 ore spesso non cattura l'attimo delle palpitazioni. In ogni caso questi due esami sarebbero da fare, quantomeno per escludere altre problematiche.

 

Le cause 

Le palpitazioni riconoscono due grandi cause possibili: una strutturale ed una puramente elettrica.

Cause strutturali: si tratta di difetti presenti nel cuore, o su base congenita, cioè presenti dalla nascita o su base acquisita, cioè venuti con il passare degli anni.

Le palpitazioni possono dipendere da un problema della valvola mitrale, che potrebbe avere una stenosi, cioè essere chiusa, o una insufficienza, quindi non chiudersi bene. Spesso la causa potrebbe essere un PROLASSO DELLA VALVOLA MITRALE. Questo provoca un sovraccarico dell'atrio sinistro, zona da cui passano gli impulsi elettrici del cuore e può provocare dei cortocircuiti, avvertiti come palpitazione.

Un'altra causa potrebbe essere il difetto di un'altra valvola, la valvola AORTICA, anche in questo caso farebbe alterare la forma del cuore, che ingrossandosi perderebbe la capacità normale di contrarsi in modo regolare.

Altra causa da escludere è che vi sia un buco nel cuore... ovvero un difetto del setto interatriale, cosa presente fino dalla nascita che può portare allo stesso risultato.

Ultima causa strutturale più frequente, ma non meno importante, le palpitazioni potrebbero derivare da un problema ischemico, quindi dal poco flusso di benzina verso il motore che ci avvisa perdendo colpi!

Per tutte queste cause strutturali l'esame da fare è l'ECOCARDIOGRAMMA COLORDOPPLER.

Solo successivamente aver escluso difetti del cuore ci si può orientare su cause puramente elettriche.

 

Cause elettriche

Come dice il termine stesso si tratta di alterazioni della conduzione elettrica del cuore. Vi sono persone che hanno una maggiore sensibilità delle vie elettriche, nelle quali in un certo momento della vita e per ragioni non del tutto ancora chiarite, si formano dei cortocircuiti elettrici, che portano a sentire le palpitazioni.

Questo problema potrebbe essere all'inizio poco presente, presentandosi una volta ogni tanto, per diventare poi con il tempo sempre più frequente, magari anche quotidiano.

In questa situazione vi sono dei fattori considerati "scatenanti" l'aritmia, quindi non sono la vera causa ma agiscono su persone che già hanno un difetto delle vie elettriche come stimolo (in inglese "trigger") di inizio delle palpitazioni.

I fattori scatenanti più comuni sono:

  • disordini della tiroide: la tiroide è una ghiandola endocrina che secerne ormoni. Questi hanno molte funzioni nel nostro organismo ed influenzano il metabolismo. La tiroide ha però anche uno speciale rapporto con il cuore. I suoi ormoni possono infatti accelerare o rallentare il battito del cuore, così succede che se ci sono delle alterazioni a carico della ghiandola possono verificarsi degli sbalzi di frequenza cardiaca. Regolare con le medicine eventuali alterazioni della tiroide può risolvere i problemi di palpitazione.

  • il consumo eccessivo di eccitanti come CAFFE', THE, CIOCCOLATA, COLA, ALCOLICI, FUMO, va ricordato che per queste cose esiste una sensibilità individuale, anche variabile nel tempo, quindi se prima tre caffè non mi davano fastidio può essere che ad un certo punto della vita gli stessi diventino troppi e scatenino le palpitazioni.

  • il reflusso gastroesofageo: l'acido contenuto nello stomaco può talvolta risalire nell'esofago in pazienti con ernia jatale o che soffrono di reflusso. Questo porta ad irritare la mucosa dell'esofago che si trova proprio dietro il cuore. L'irritazione può con il tempo estendersi al cuore portando le palpitazioni. In questo caso può essere sufficiente assumere con regolarità un antiacido, evitare i cibi che favoriscono il reflusso, (caffè, cibi piccanti, banane, alcolici etc.) non fumare, e farsi visitare da uno specialista gastroenterologo.

  • la perdita di sali minerali: perdere sali minerali, a causa di farmaci che si prendono per altre patologie, o a causa di eccessiva sudorazione può portare alle palpitazioni. In questo caso se dagli esami del sangue si trova qualche carenza è giusto rimpiazzare le perdite dei sali e riportare l'equilibrio.

  • Bere poca acqua: bere poco può portare alle palpitazioni. Il cuore "sgonfio" di liquidi reagisce infatti aumentando la velocità del battito e questo può scatenare le palpitazioni.

Ovvio che le cause citate potrebbero essere mescolate fra loro ed essere presenti insieme, magari in forma attenuata creando un mix che porta alle palpitazioni.

 

Gli ESAMI da fare

ESAMI DEL SANGUE CON PROFILO TIROIDE

ECG

ECG sec HOLTER 24 o 96 ore

ECOCARDIOGRAMMA COLORDOPPLER

VISITA CARDIOLOGICA

(VISITA ENDOCRINOLOGICA)

(UREA BREATH TEST ed eventuale VISITA GASTROENTEROLOGICA)

 

La cura

Bisogna cercare di capire di che tipo di palpitazioni si tratta.

Spesso infatti non sono pericolose, ma solo fastidiose.

Sono pericolose se hanno una durata prolungata, e se si presentano spesso. In quel caso sarà il Cardiologo di riferimento a scegliere con il paziente se iniziare una cura.

Se si tratta di una causa strutturale la cura più adeguata è sistemare il problema, spesso con un intervento.

Se si tratta di una causa elettrica spesso è sufficiente, specie i primi anni, evitare i comportamenti che scatenano le palpitazioni (curare le disfunzioni della tiroide, o il reflusso acido, o evitare cibi e bevande a rischio e ricordarsi di bere molta acqua).

Un trucco banale in caso di palpitazioni può essere quello di sdraiarsi e di bere molta acqua in poco tempo. Così le palpitazioni dovrebbero passare, ma ovviamente non si tratta di una cura, solo di poter alleviare il sintomo per qualche periodo.

Giampaolo Zoffoli